37 Settimane Incinta Per L’Ultima Volta
37 settimane di gravidanza oggi. L’ultimo bambino arriverà da un giorno all’altro.
Un tale miscuglio di emozioni, non posso nemmeno iniziare a spacchettarle tutte.
Non sarò mai più incinta. Non vomitero’ mai piu’ sul treno davanti a degli estranei OGNI mattina per mesi e mesi. Mai più svenire su un binario di Charing Cross sulle ginocchia del marito di qualcuno (scusate!). Non passare mai più 6 mesi con la paura di fare la pipì nel caso trovassi sangue quando mi pulisco. Mai preoccuparsi che ogni fitta sia la morte del mio bambino. Mai dire a mio marito che il suo bambino è nella mia pancia.
Non indossare mai vestiti larghi e fingere una sbornia nel caso qualcuno si accorga che sono pallida come la nonna di Skeletor da 16 settimane, non trattenere mai il respiro mentre l’ecografista cerca il battito cardiaco, non tenere mai i pantaloni insieme con un elastico per capelli per “un’altra settimana”, non sentire mai il primo po’ di vento e convincermi che è il bambino che si muove, non portare mai i miei figli ad una scansione per vedere il loro nuovo fratellino o sorellina dimenarsi sullo schermo.
Non guardare mai come le mie tette si trasformano in meloni comici e la mia pancia assomiglia alla M25. Mai fare ‘quell’ annuncio ad amici e familiari. Mai guardare le loro facce riempirsi di gioia, shock, orrore, stupore, gelosia, sollievo, tristezza, sorrisi. Non starò mai seduta in una sala d’attesa di maternità, disperata di sapere se il mio bambino è ancora vivo. Aspettando che l’ecografista sorrida, cercando di leggere ogni sua espressione facciale. Ascoltando la descrizione di ciò che può vedere. Aspettando il ‘ma’. Incrociando ogni cellula del mio corpo per la fortuna. Concentrandomi sulle parti brutte, ricordando le parti orribili, raccontando a tutti le parti belle.
Non camminare come se fossi appena sceso da un cavallo piuttosto grande, non salire le scale come un ottuagenario, non sedermi e alzarmi con effetti sonori da commedia.
Non farò mai acquisti di vestiti minuscoli, non piegherò mai calzini per bambini che sembrano entrare in scatole di fiammiferi, non mi accarezzerò mai la pancia sperando, desiderando, pregando, implorando che il mio bambino sia sano e salvo. Mai più dormire nelle magliette di mio marito e allungare ogni capo d’abbigliamento che possiedo. La gente smetterà di portare tutto per me, di trovarmi posti a sedere e di agitarsi per me. Tornerò ad essere normale.
Non starò mai più sveglia la notte, preoccupandomi se ce la farò. Non confonderò mai la mia pipì con la rottura delle acque. Non spuntare mai i giorni nel mio diario, bloccata tra l’impazienza e il desiderio di un po’ più di tempo. Mai desiderare che i dolori inizino e poi che ogni piccola fitta si fermi perché fa male.
Non sentirmi mai una principessa, un miracolo ambulante, una regina dei supereroi, un disastro piangente, l’Incredibile Hulk, una testa di marshmallow incompetente e un sacco di ormoni che cammina nel sonno. Tutto allo stesso tempo.
Non sentirmi mai troppo debole per raggiungere il mio bicchiere accanto a me, eppure abbastanza forte per spingere una nuova vita nel mondo. Non sentire mai quell’incessante livido delle braccia, delle gambe, delle ginocchia e del sedere del mio desiderato bambino che si infilano nei miei organi interni. Desiderare che si fermino per poter dormire / mangiare. Andare in panico quando non li sento da 5 minuti. Mai più sdraiata nella vasca da bagno, guardando una specie di film di mandibole che viene riprodotto all’interno di quella che era la mia pancia.
Mai più sentendo che sono la persona più incredibile del mondo.
È la fine di un’era. È l’inizio di un’era.
Augurami buona fortuna!
Helen
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