ABOUT APIES

L’African Primate Initiative for Ecology and Speciation (APIES) è un’unità di ricerca con sede presso l’Università di Fort Hare nella provincia del Capo orientale del Sudafrica, dedicata allo studio della biologia, conservazione, diversità ed evoluzione dei primati non umani dell’Africa subsahariana e del Madagascar.

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Il Sudafrica ospita sei specie indigene di primati: babbuini chacma (Papio ursinus), scimmie samango (Cercopithecus albogularis), vervet monkeys (Chlorocebus aethiops), thick-tailed bushbabies (Otolemur crassicaudatus), southern lesser bushbabies (Galago moholi) e Mozambique dwarf bushbabies (Galagoides granti), quest’ultimo recentemente scoperto dai membri del team APIES entro i confini del Sud Africa.

Al di là del Canale di Mozambico, il continente insulare del Madagascar supporta il singolo clade* più vario di primati non umani oggi viventi: i lemuri, che comprendono sette o otto famiglie estinte o recentemente estinte che differiscono ampiamente nella dieta, nel modello di attività, nelle dimensioni del corpo, nell’adattamento locomotorio e nell’organizzazione sociale.

La biologia dei primati (primatologia) è una branca della zoologia particolarmente interessante per il suo potenziale di insegnarci di più su noi stessi e sulla nostra storia attraverso una migliore comprensione dei nostri parenti a quattro mani. Da un punto di vista ecologico, i primati sono anche particolarmente vulnerabili all’estinzione perché la maggior parte di loro dipende dagli alberi per la propria sopravvivenza, e le foreste e i boschi vengono costantemente abbattuti per la legna da ardere, per liberare aree per l’agricoltura o per sviluppi commerciali e residenziali.

In Sudafrica, molti primati non umani sono perseguitati perché la loro intelligenza e adattabilità hanno permesso loro di sopravvivere in habitat trasformati – come sviluppi abitativi e terreni agricoli – dove altri animali indigeni si sono estinti. Le loro capacità di risolvere i problemi li rendono difficili da tenere fuori dai giardini esotici, dalle pinete, dai frutteti e dai campi di mais che hanno sostituito le loro aree di alimentazione più tradizionali, e il loro comportamento flessibile di foraggiamento spesso provoca violente rappresaglie da parte dei proprietari terrieri e delle corporazioni forestali (anche quelle approvate dal Forestry Stewardship Council).

Il team dell’APIES è impegnato nello studio di questo affascinante e unico gruppo di animali, nel tentativo di contrastare l’ignoranza e i pregiudizi che li circondano, e di fornire informazioni cruciali per la loro continua sopravvivenza e coesistenza con la specie di primati più distruttiva, noi. In questa impresa siamo affiancati da una vasta rete di colleghi e collaboratori, sia in Sudafrica che in tutto il mondo, che condividono il nostro fascino e la nostra preoccupazione per la fauna dei primati dell’Africa. Siamo parte integrante del PEGG – il Primate Ecology and Genetics Group – che dal 2002 è il forum ufficiale del Sudafrica per i primatologi che lavorano nella regione. Il PEGG abbraccia sia ricercatori professionisti che primatologi dilettanti nel vero senso della parola: cioè persone che lavorano con i primati per amore. Gran parte del lavoro più significativo riguardante la cura e la conservazione dei primati del Sudafrica è svolto privatamente da individui che si rifiutano di rimanere passivi mentre la fauna del paese viene cacciata, mutilata o sterminata per servire i bisogni insaziabili (o, in alcuni casi, la crudeltà perversa) dei loro simili. APIES e PEGG vi salutano.

PEGG è un affiliato (con pieno diritto di voto) della International Primatological Society.

*Un clade è un gruppo di organismi che discendono da un antenato comune.