ACOG Committee Opinion No. 743: Low-Dose Aspirin Use During Pregnancy

L’aspirina a basso dosaggio è stata usata durante la gravidanza, più comunemente per prevenire o ritardare l’insorgenza della preeclampsia. L’American College of Obstetricians and Gynecologists ha pubblicato il rapporto della Task Force Hypertension in Pregnancy che raccomanda l’assunzione quotidiana di aspirina a basso dosaggio a partire dalla fine del primo trimestre per le donne con una storia di preeclampsia a insorgenza precoce e parto pretermine a meno di 34 0/7 settimane di gestazione, o per le donne con più di una gravidanza precedente complicata da preeclampsia. La U.S. Preventive Services Task Force ha pubblicato una linea guida simile, anche se l’elenco delle indicazioni per l’uso di aspirina a basso dosaggio era più espansivo. L’uso quotidiano di aspirina a basso dosaggio in gravidanza è considerato sicuro ed è associato a una bassa probabilità di gravi complicazioni materne o fetali, o entrambe, legate all’uso. L’American College of Obstetricians and Gynecologists e la Society for Maternal-Fetal Medicine sostengono i criteri delle linee guida della U.S. Preventive Services Task Force per la prevenzione della preeclampsia. La profilassi con aspirina a basso dosaggio (81 mg/giorno) è raccomandata nelle donne ad alto rischio di preeclampsia e dovrebbe essere iniziata tra le 12 e le 28 settimane di gestazione (in modo ottimale prima delle 16 settimane) e continuata quotidianamente fino al parto. La profilassi con aspirina a basso dosaggio dovrebbe essere considerata per le donne con più di uno dei diversi fattori di rischio moderato per la preeclampsia. Le donne a rischio di preeclampsia sono definite in base alla presenza di uno o più fattori ad alto rischio (storia di preeclampsia, gestazione multifetale, malattia renale, malattia autoimmune, diabete di tipo 1 o 2, e ipertensione cronica) o più di uno dei diversi fattori di rischio moderato (prima gravidanza, età materna di 35 anni o più, un indice di massa corporea maggiore di 30, storia familiare di preeclampsia, caratteristiche sociodemografiche, e fattori di storia personale). In assenza di alti fattori di rischio per la preeclampsia, l’evidenza attuale non supporta l’uso dell’aspirina profilattica a basso dosaggio per la prevenzione della perdita precoce della gravidanza, del ritardo di crescita fetale, del parto morto o della nascita pretermine.