Ambroise Paré

Ambroise Paré è nato a Bourg-Hersent (oggi assorbito da Laval). Suo padre sembra essere stato barbiere-chirurgo del conte di Laval. Suo fratello maggiore e suo cognato erano anch’essi barbieri-chirurghi, sotto i quali potrebbe aver fatto il suo apprendistato. Dal 1532 al 1537 Paré servì sotto i chirurghi dell’Hôtel-Dieu di Parigi come assistente clinico studiando anatomia e chirurgia. Questa esperienza, insolita per l’epoca, Paré riconobbe la massima importanza per la sua futura carriera.

Non potendo pagare la licenza, Paré si unì al suo patrono, René de Montejan, un colonnello generale di fanteria, come chirurgo militare nella spedizione francese del 1537 a Torino. Nella sua prima campagna si rese conto che, sulla base della natura velenosa della polvere da sparo, il metodo accettato di cauterizzare le ferite da arma da fuoco con olio bollente era distruttivo, e quindi sostituì un trattamento più umano.

Alla morte di Montejan nel 1539, Paré tornò a Parigi ora in grado di pagare le sue tasse per essere accettato nella Compagnia dei Barbieri-Chirurghi. Pochi mesi dopo sposò Jeanne Mazelin, figlia di un mercante di vino, dalla quale ebbe tre figli.

A Parigi, Paré visitò il celebre medico Jacques du Bois (Sylvius), che lo incoraggiò a scrivere sulle sue esperienze di ferite da arma da fuoco. Tuttavia, lo scoppio della guerra con la Spagna vide Paré accompagnare il visconte di Rohan nelle campagne prima di Perpignan, nell’Hainaut, e prima di Landrecies. Questo ritardò il completamento del suo primo libro, The Method of Curing Wounds Made by Arquebus and Other Firearms (1545). Scritto in volgare invece che in latino, il libro aveva una praticità e un sano buon senso che lo rese immediatamente popolare e il suo autore famoso. In seguito, libri sulle sue esperienze apparvero quasi in ogni decennio della sua lunga vita. La sua Anatomia, basata su Vesalio, conteneva il suo importante contributo all’ostetricia, reintroducendo la versione podalica. I suoi testi di chirurgia reintrodussero la legatura nell’amputazione. Questi numerosi scritti furono raccolti nelle sue Opere (1575), che diffuse i suoi insegnamenti in tutto il mondo.

Paré servì in molte campagne, e a partire da Enrico II, fu chirurgo di non meno di quattro re di Francia successivi. Con Vesalio, Daza Chaçon e Jean Chapelain, assistette alla tragica morte di Enrico II, ucciso in una giostra con il Conte Montgomery che alla fine spaccò la Francia nella guerra civile. Paré citò il caso per stabilire il fatto che il cervello può essere ferito senza frattura del cranio. Il suo ultimo scritto, L’apologia e i viaggi, è un risultato letterario supremo e un documento storico unico in cui difende i suoi metodi. Paré fu l’emancipatore della chirurgia, la cui modestia e il cui umanitarismo sono ricordati dal suo aforisma “Je le pensay, et Dieu le guarit” (Io l’ho medicato, e Dio l’ha guarito).