Antineoplaston: storia della ricerca (I)
Gli antineoplaston sono peptidi e derivati aminoacidici presenti in natura che controllano la crescita neoplastica. La teoria degli antineoplastoni è stata concepita attraverso l’applicazione della teoria cibernetica dei sistemi autonomi agli studi sui peptidi nel sangue umano. La ricerca originale iniziò nel 1967, quando si notò che c’erano differenze significative nel contenuto di peptidi nel siero di pazienti affetti da cancro rispetto al gruppo di controllo. Poiché frazioni peptidiche simili erano isolate dall’urina, fu stabilito un programma di ricerca per l’identificazione di peptidi antineoplastici dall’urina. L’uso medicinale dell’urina e degli estratti di urina è noto da secoli nell’antico Egitto, in Grecia, a Roma, in India e nell’America settentrionale e centrale. In tempi moderni, il primo studio sulle sostanze inibitrici della crescita nelle urine è stato condotto nel 1937. La ricerca sui peptidi urinari ha una lunga storia ed è stata iniziata da un ricercatore polacco, S. Bondzynski, nel 1897. Gli antineoplastoni furono trovati completamente diversi dai peptidi e dai derivati aminoacidici isolati dalle urine da altri autori. Le ricerche sugli antineoplastoni hanno portato all’isolamento di diverse frazioni peptidiche dall’urina, denominate Antineoplaston A1, A2, A3, A4 e A5, che possedevano un’elevata attività antitumorale e una bassa tossicità. Il primo componente attivo è stato identificato come 3-phenylacetylamino-2,6-piperidinedione ed è stato chiamato Antineoplaston A10. Due derivati sintetici di Antineoplaston A10 sono stati chiamati Antineoplaston AS2-1 e AS2-5. Tutte le formulazioni antineoplaston sono state sottoposte a studi clinici di fase I in pazienti con cancro avanzato. Il trattamento era privo di effetti collaterali significativi e ha portato a una risposta oggettiva in un certo numero di casi di cancro avanzato.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)