AU Sezione 220
Il seguente principio di revisione non è la versione attuale e non riflette alcuna modifica in vigore al 31 dicembre 2016 o successivamente. La versione attuale dei principi di revisione può essere trovata qui.
- (.01 – .07)
Fonte: SAS No. 1, sezione 220.
Data di pubblicazione, se non diversamente indicato: Novembre, 1972.
.01
Il secondo standard generale è:
In tutte le questioni relative all’incarico, il revisore o i revisori devono mantenere un atteggiamento mentale indipendente.
.02
Questo standard richiede che il revisore sia indipendente; oltre ad essere in esercizio pubblico (distinto dall’esercizio privato), deve essere senza pregiudizi nei confronti del cliente, poiché altrimenti mancherebbe di quell’imparzialità necessaria per l’affidabilità delle sue conclusioni, per quanto eccellente possa essere la sua competenza tecnica. Tuttavia, l’indipendenza non implica l’atteggiamento di un procuratore, ma piuttosto un’imparzialità giudiziaria che riconosce un obbligo di correttezza non solo alla gestione e ai proprietari di un’azienda, ma anche ai creditori e a coloro che possono altrimenti fare affidamento (in parte, almeno) sulla relazione del revisore indipendente, come nel caso di potenziali proprietari o creditori.
.03
È della massima importanza per la professione che il pubblico mantenga la fiducia nell’indipendenza dei revisori indipendenti. La fiducia del pubblico sarebbe compromessa dalla prova che l’indipendenza è effettivamente carente, e potrebbe anche essere compromessa dall’esistenza di circostanze che persone ragionevoli potrebbero ritenere in grado di influenzare l’indipendenza. Per essere indipendente, il revisore deve essere intellettualmente onesto; per essere riconosciuto come indipendente, deve essere libero da qualsiasi obbligo o interesse verso il cliente, la sua gestione o i suoi proprietari. Per esempio, un revisore indipendente che controlla una società di cui è anche direttore potrebbe essere intellettualmente onesto, ma è improbabile che il pubblico lo accetti come indipendente, dato che starebbe in effetti controllando decisioni che ha avuto una parte nel prendere. Allo stesso modo, un revisore con un sostanziale interesse finanziario in una società potrebbe essere imparziale nell’esprimere la sua opinione sui bilanci della società, ma il pubblico sarebbe riluttante a credere che sia imparziale. I revisori indipendenti non dovrebbero essere indipendenti solo di fatto; dovrebbero evitare situazioni che possano portare gli esterni a dubitare della loro indipendenza.
.04
La professione ha stabilito, attraverso il Codice di condotta professionale dell’AICPA, dei precetti per difendersi dalla presunzione di perdita di indipendenza. “Presunzione” è sottolineato perché il possesso di indipendenza intrinseca è una questione di qualità personale piuttosto che di regole che formulano alcuni test oggettivi. Nella misura in cui questi precetti sono stati incorporati nel codice della professione, hanno la forza della legge professionale per il revisore indipendente.
.05
La Securities and Exchange Commission (SEC) ha anche adottato requisiti per l’indipendenza dei revisori che riferiscono sui bilanci depositati presso di essa che differiscono dai requisiti AICPA in alcuni aspetti.
.06
Il revisore indipendente dovrebbe amministrare la sua pratica nello spirito di questi precetti e regole se vuole raggiungere un adeguato grado di indipendenza nella conduzione del suo lavoro.