Blanket party
Un blanket party è una forma di punizione corporale o di nonnismo condotta all’interno di un gruppo di pari, più frequentemente all’interno dei militari o delle accademie militari. La vittima (di solito addormentata a letto) è trattenuta da una coperta gettata sopra di lui e tenuta giù agli angoli, mentre gli altri membri del gruppo la colpiscono ripetutamente con dei flagelli improvvisati, più spesso un calzino o un asciugamano da bagno contenente qualcosa di solido, come una saponetta. Altre armi che potevano essere usate erano attrezzi per scavare o un adattatore per cuccette (un pezzo di tubo usato per collegare un letto a castello ad un altro). I colpi alla testa erano evitati, poiché questi sarebbero stati probabilmente fatali.
Si usavano spazzole da cucina, anche se queste erano più spesso impiegate durante i “G.I. scrubs” per i soldati con scarsa igiene personale.
Il blanket party è diventato ampiamente noto nella cultura pop grazie alla sua rappresentazione nel film di Stanley Kubrick Full Metal Jacket. Nel film, i membri di un plotone di addestramento di base danno un blanket party al soldato Leonard Lawrence (soprannominato “Private Pyle”, un riferimento al personaggio televisivo statunitense del 1960 Gomer Pyle) come ritorsione per la punizione di gruppo data all’intero plotone come risultato della ripetuta incapacità di Pyle di eseguire correttamente vari compiti. Dopo il pestaggio, il soldato Cowboy dice a Pyle di “ricordati che è solo un brutto sogno, grassone”. L’uso delle feste in coperta e altre forme di punizione corporale sono ora illegali nell’esercito degli Stati Uniti.