Botanica, usi tradizionali, fitochimica e farmacologia di Apocynum venetum L. (Luobuma): Una revisione

Rilevanza etnofarmacologica: Apocynum venetum L. (Apocynaceae, Luobuma) ha una lunga storia come medicina tradizionale cinese con usi per calmare il fegato, calmare i nervi, dissipare il calore e promuovere la diuresi. Recentemente, il tè Luobuma è stato commercializzato come un integratore sedativo e anti-invecchiamento che è diventato sempre più popolare nel Nord America e nei mercati alimentari della salute dell’Asia orientale.

Obiettivi della revisione: Lo scopo di questa revisione è di fornire una panoramica aggiornata e completa della botanica, dei costituenti chimici, degli usi tradizionali, delle attività farmacologiche e degli aspetti di sicurezza dell’Apocynum venetum al fine di valutare il suo uso etnofarmacologico e di esplorare le sue potenzialità terapeutiche e le future opportunità di ricerca.

Background e metodi: La letteratura accessibile su Apocynum venetum scritta in inglese, cinese e giapponese è stata raccolta e analizzata. Le letterature includevano antichi classici di erbe cinesi, farmacopee e articoli inclusi in Pubmed, Web of Science, Google Scholar e Wanfang.

Risultati chiave: I moderni studi farmacologici hanno dimostrato che l’Apocynum venetum possiede ampie attività farmacologiche che includono effetti antipertensivi, cardiotonici, epatoprotettivi, antiossidanti, lipidici, antidepressivi e ansiolitici, che possono essere spiegati dalla presenza di vari composti flavonoidi in questa pianta. L’uso tradizionale (regione Lop Nor) dell’Apocynum venetum con il tabacco come agente per disintossicare la nicotina può ricevere interesse come possibile opzione terapeutica per disintossicare il corpo dal fumo. Sulla base di studi su animali e prove cliniche, l’Apocynum venetum non causa effetti collaterali gravi, anche in un dosaggio giornaliero stabile (50mg/persona/giorno) per più di tre anni.

Conclusioni: L’Apocynum venetum ha potenzialmente un potenziale terapeutico nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari e neurologiche, specialmente per la pressione alta, il colesterolo alto, la nevrastenia, la depressione e l’ansia. Sono necessarie ulteriori indagini per esplorare i singoli composti bioattivi responsabili di questi effetti farmacologici in vitro e in vivo e le modalità di azione. Ulteriori valutazioni di sicurezza e studi clinici dovrebbero essere eseguiti prima di poter essere integrati nelle pratiche medicinali.