Chi era Alice Perrers?
The Chaucer Review 40.3 (2006) 219-229Thomas of Walsingham, il cronista di St. Albans la cui Chronica maiora è una fonte fondamentale per la storia politica dell’Inghilterra tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, incorporò nella sua opera una serie di vivide vignette su Alice Perrers, l’amante di Edoardo III. Walsingham aborriva chiaramente Alice. Era una donna ambiziosa che superò gli handicap di origine e di genere per diventare una delle figure più potenti della corte a metà degli anni ’70. Era anche l’epitome (e, in un certo senso, il capro espiatorio) dell’avidità endemica e della corruzione della piccola cricca di cortigiani e finanzieri londinesi che esercitarono una così malvagia influenza durante il declino di Edoardo III e che furono condannati nel Buon Parlamento; tra le altre sue dubbie distinzioni c’è l’affermazione, ormai profondamente radicata negli studi di Langland, che lei fu l’ispirazione per la famigerata figura di Lady Mede in Piers Plowman. Che Walsingham fosse un misogino e un fervente critico della decadenza percepita della corte sotto Edoardo III e Riccardo II è ben noto. È stato anche sottolineato che le opinioni di Walsingham su Alice potrebbero essere state colorate dall’acrimonioso dibattito che ebbe luogo tra la sua stessa abbazia e i Perrers sul maniero di Oxney Walround (Hertfordshire), una delle molte dispute legali che furono generate dall’assertivo programma di accumulo di proprietà di Alice nel periodo del suo ascendente tra il 1366 e il 1376. Qualsiasi altra virtù avesse come storico, quindi, Walsingham non era certo un biografo obiettivo di Alice Perrers. Di conseguenza, i suoi commenti sulle origini di Alice sono stati a lungo liquidati come voci e diffamazioni piuttosto che come fatti storici. I primi antiquari moderni avevano una certa propensione per le speculazioni sulle origini di Alice. C’era una tradizione nel diciottesimo secolo secondo la quale era la nipote di William Wykeham – un’idea che probabilmente nasceva dalla collusione evidente tra le due figure per gli affari di proprietà, ma che potrebbe anche aver giocato sulle storie medievali e post-medievali della nascita umile di Wykeham stesso. Un’altra serie di ipotesi sulle umili origini di Alice identificava l’amante del re come la figlia di un tessitore del Devon. Due ulteriori tradizioni sono degne di nota, non perché dimostrino di avere una particolare autorità, ma per le particolari ipotesi che hanno fatto sul background familiare di Alice. In primo luogo, è stato suggerito dagli antiquari del Norfolk che Alice fosse la figlia di John Perrers di Holt e che fosse sposata con Sir Thomas de Narford prima di intraprendere il suo matrimonio con il luogotenente del re d’Irlanda, William Windsor. Questa tradizione stabilì un lignaggio gentile o addirittura nobile per Alice, il che portò a sua volta a ulteriori speculazioni: un antiquario del tardo XIX secolo affermò che Alice era la figlia illegittima dell’ultimo conte Warenne di un membro femminile della famiglia Narford. In secondo luogo, e molto più recentemente, Haldeen Braddy, in articoli pubblicati nel 1946 e nel 1977, sostenne che Alice era la seconda moglie di William Chaumpaigne di Londra e quindi la matrigna di Cecilia Chaumpaigne, la donna al centro della famigerata accusa di raptus mossa contro Geoffrey Chaucer. Né la connessione Narford né quella Chaumpaigne hanno ricevuto molto sostegno nell’erudizione moderna, e gli argomenti di Braddy sono già stati decisamente contrastati da Martha Powell Harley. Ma il loro…