Come entra l’alcol nella tua birra?
Come si ottiene questa percentuale? A prima vista sembra un processo alchemico, prerogativa di un birraio di talento che tesse la sua magia. Ma in realtà, e nonostante la complessità dei calcoli segreti dei maestri dell’orzo, il grado alcolico è ottenuto da una reazione chimica naturale. Quindi, che si tratti della più impetuosa birra d’abbazia o di un’audace birra scozzese, il metodo è lo stesso, solo la durata è diversa.
In principio c’è il malto, che può essere estratto da qualsiasi grano – ma nel caso della birra, l’orzo è naturalmente preferito. Questo perché questo grano germina molto rapidamente ed è una ricca fonte di enzimi e amido.
Durante il processo di birrificazione, la produzione di enzimi viene attivata, che a sua volta aiuterà il seme d’orzo a trasformare l’amido in zuccheri in un ambiente umido. Dopo questa fase, la germinazione dell’orzo viene interrotta e la fase successiva è il processo di fermentazione. La germinazione viene quindi interrotta riscaldando i chicchi d’orzo.
La temperatura determina il colore e il tipo di birra (bionda, marrone, ambrata o stout). Poi il mosto ottenuto viene fermentato riscaldando i chicchi e aggiungendovi del lievito. Questo attenuerà gli zuccheri concentrati in alcool e anidride carbonica. Quest’ultima uscirà gradualmente dal serbatoio permettendo all’alcol di svilupparsi e diventare più denso. Più denso è il mosto, più alto sarà l’alcol in volume. Il birraio controlla questo con un idrometro.
Durante il processo di birrificazione, il volume del mosto viene anche fatto evaporare e il luppolo viene aggiunto all’inizio della bollitura per determinare l’amarezza della birra. Questo può anche essere fatto alla fine del processo di bollitura per un maggiore aroma.
L’alcol in volume è calcolato confrontando la densità dell’alcol (il suo peso in kg) con la densità dell’acqua (in litri). L’idrometro controlla questa densità per galleggiamento. Indipendentemente dalla gradazione alcolica, il sapore della birra può anche essere migliorato aggiungendo del luppolo durante una seconda fermentazione, cioè quando l’alcol è sufficientemente concentrato. Questo si chiama “dry hopping”. Si possono anche aggiungere delle spezie, che personalizzeranno