Giovanni Alfonso Borelli
Le maggiori conquiste scientifiche di Borelli si concentrano intorno alle sue indagini sulla biomeccanica. Questo lavoro ha avuto origine con i suoi studi sugli animali. Le sue pubblicazioni, De Motu Animalium I e De Motu Animalium II, prendendo in prestito il loro titolo dal trattato aristotelico, mettono in relazione gli animali con le macchine e utilizzano la matematica per dimostrare le sue teorie. Gli anatomisti del XVII secolo furono i primi a suggerire il movimento contrattile dei muscoli. Borelli, tuttavia, suggerì per primo che “i muscoli non esercitano il movimento vitale altrimenti che contraendosi”. Fu anche il primo a negare l’influenza corpuscolare sui movimenti dei muscoli. Questo fu provato attraverso i suoi esperimenti scientifici che dimostrarono che il muscolo vivo non rilasciava corpuscoli nell’acqua quando veniva tagliato. Borelli riconobbe anche che il movimento in avanti comportava il movimento del centro di gravità di un corpo in avanti, che era poi seguito dall’oscillazione degli arti per mantenere l’equilibrio. I suoi studi si estendevano anche al di là dei muscoli e della locomozione. In particolare ha paragonato l’azione del cuore a quella di un pistone. Affinché questo funzioni correttamente, derivò l’idea che le arterie devono essere elastiche. Per queste scoperte, Borelli è etichettato come il padre della moderna biomeccanica, e l’American Society of Biomechanics usa il Borelli Award come il suo più alto riconoscimento per la ricerca in questo campo.
Oltre al suo lavoro sulla biomeccanica, Borelli aveva anche interessi nella fisica, in particolare le orbite dei pianeti. Borelli credeva che i pianeti girassero come risultato di tre forze. La prima forza riguardava il desiderio dei pianeti di avvicinarsi al sole. La seconda forza prevedeva che i pianeti fossero spinti di lato dagli impulsi della luce solare, che è corporea. Infine, la terza forza spingeva i pianeti verso l’esterno a causa della rivoluzione del sole. Il risultato di queste forze è simile all’orbita di una pietra legata ad una corda. Le misure di Borelli delle orbite dei satelliti di Giove sono menzionate nel volume 3 dei Principia di Newton.
Borelli è anche considerato il primo uomo a considerare un apparato autonomo di respirazione subacquea insieme al suo primo progetto di sottomarino. Il gas espirato era raffreddato dall’acqua di mare dopo essere passato attraverso tubi di rame. Il casco era di ottone con una finestra di vetro e 0,6 m (2 piedi) di diametro. L’apparato non fu mai utilizzato o testato.
Altre opereModifica
Borelli scrisse anche:
- Delle cagioni delle febbri maligne della Sicilia negli anni 1647 e 1648 (Cosenza, 1649)
- Euclides Restitutus (Pisa, 1658)
- Apollonii Pergaei Conicorum libri v., vi. et vii (Firenze, 1661)
- Theoricae Mediceorum planetarum ex causis physicis deductae (Firenze, 1666)
- De vi percussionis (Bologna, 1667)
- Meteorologia Aetnea (Reggio, 1669)
- Historia et meteorologia incendii Aetnaei anni 1669 (in latino). Reggio Calabria. Domenico Antonio Ferro. 1670.
- De motionibus naturalibus a gravitate pendentibus (Bologna, 1670)