La piastra antiglide per la fissazione del perone distale. Un confronto biomeccanico con la fissazione con una placca laterale
Le placche antiglide posteriori sono state recentemente introdotte come metodo di fissazione della frattura obliqua corta (tipo B, come definito dal gruppo AO) della parte distale del perone. Questo metodo ha diversi vantaggi rispetto alla placca laterale più comunemente usata per la fissazione di questo tipo di frattura, tra cui la dissezione di un’area più piccola e un tempo operativo inferiore, la minima flessione della placca e nessun potenziale di penetrazione di una vite nell’articolazione. Il sistema può anche essere applicato senza l’inserimento di una vite nel frammento distale. Questo ci ha spinto a confrontare le proprietà biomeccaniche della fissazione con i sistemi di placcatura antiglide e laterale. Brevi fratture oblique della parte distale del perone sono state prodotte meccanicamente in gambe cadaveriche mediante supinazione e rotazione esterna del piede. La coppia necessaria per produrre la frattura in ciascuna delle ventiquattro fibule è stata registrata. Dopo la frattura, ogni fibula è stata ridotta anatomicamente e fissata internamente con una placca laterale o una placca antiglide applicata posteriormente. La forza della fissazione è stata misurata mettendo in tensione le gambe fino al fallimento della fissazione. Sono stati calcolati anche la rigidità del sistema di fissazione e la quantità di energia necessaria per produrre il cedimento della fissazione. Il sistema che utilizza la piastra laterale per la fissazione è fallito quando la coppia ha raggiunto una media del 64,3 per cento della coppia che ha prodotto la frattura.(ABSTRACT TRUNCATED AT 250 WORDS)