Poesia di Ange Mlinko (HOW2)

Ange Mlinko

Nota di lavoro di Ange Mlinko

Quando Paul Valery sfidò Andre Breton a spiegare perché scriveva poesia, Breton rispose che cercava di riconquistare stati d’animo in cui lo avevano messo precedenti poesie di altri poeti. E lo stesso vale per me: come si può riconquistare quel sentimento, oso chiamarlo, euforia? I mezzi con cui una poesia fa questo continuano a cambiare….

Come rendere una poesia ricca di realtà? E perché continuo a ricorrere alla mente sognante? Mi sforzo di tenere se non due piedi, almeno un piede per terra in queste poesie. Sto davvero vivendo più pienamente, sto facendo scoperte rilevanti, continuando a scavare in queste narrazioni oniriche?

Cosa rende una poesia davvero vitale (in entrambi i sensi: più viva, e più importante)? Volevo riconquistare la vecchia meraviglia, ma sono più spesso agitato che euforico.

QUATTRO POESIE

Fluido accendino e grasso di macchina da scrivere

Il Djinn alla tua nascita

Tuono & Fulmine

Masterpieces Unite!

Fluido per accendini e grasso per macchine da scrivere

I miei graffiti mi bocciano dalla festa di Shakespeare; Accompagnato a casa
dai complici, dai colleghi tra gli aculei e gli abeti
ombreggiati dai fattoni come fili d’uomo, non si ricordano di Christopher
fino a quando non mostra i suoi tatuaggi, così come i cerchi
sotto i cartelloni al concessionario ci chiediamo,
“Ho qualche conoscenza, ho un senso o moltiplico le sensazioni?
Devo continuare ad affidarmi ai daimon?”. Ryan lascia il gruppo
per farsi rinnovare il visto nel protettorato spagnolo. Steve salta su
e si unisce a un chitarrista del falò. “Non sono autobiografiche
ma nemmeno del tutto incondizionate”. Ultima chiamata
un colpo di tubo su un bidone della spazzatura, e mentre le carte americane bombardano la cameriera
ci fa da testimone, le tovagliette puzzle si trasformano in gare
di chi riesce a vedere le parole per la foresta. L’orizzonte
si schiarisce ora e mentre una cassetta degli attrezzi rovescia i cieli
pieni di gabbiani, traghetto al molo in attesa di un passeggero,
dico: “È questo il prossimo?” e tutti demordono. Cosa c’è da amare?
Le bandiere con le loro stelle, l’uomo addormentato ai remi?
Cerchiando con loro raggiungiamo l’altra riva.
Un quadro o uno stencil di una scena sulla finestra
di uomini a cavallo che corrono per qualche prato desolato
bare doghe di alberi, neve, figure infagottate che guardano timorose
consultandosi mentre atterrano, obliqui, piegando i loro elmetti
alla terra; e facilmente scheggiati come un bordo, uno zoccolo.
Per lo stencil il vero dicembre, il fumo dei camini,
un sempreverde intorno al quale una città è cresciuta a orari
come i panettieri all’alba. E pensare a Gilles che si defenestra
quando guardare fuori dalla finestra è così comunemente carico di distacco!
Come i rivetti che durano la tua giacca, la pelle dell’aereo
rimane cucita a brandelli, la tua vita da sogno più fragile del volo
o degli occhiali sul cuscino ogni notte; e ancora mi incolperesti
per l’ultima tratta nella cabina alta con il camionista che non parla inglese!
Oh resta con me ancora un po’, allatta un’altra stout
sempre più vicino alla bellezza della mezza età, tenendo
vivo l’amore della birra sopra il sonno.

Il Djinn alla tua nascita

Hai paura di morire? Se la risposta è
a) No, salta alla fine della poesia; se b)
Stazione di trasformazione in mezzo a cactus ricettivi
Quando l’aria si comprime & scuote tutto l’alloggio
Octopus-undersides, parabole satellitari
Chiama tuo fratello & compatta il conto
Dinamizzando piccoli ibiscus quasi come il Natale
Cellulari causali tutti affari
Giù dai consolati e dalle banche
Per ottenere una firma garantita
Per tutto il tempo in avanti &all’indietro
Espandendo la lista degli ospiti per includere
Gli schizofrenici delle case famiglia come panetterie comunicanti
Anche se l’universo ti piega le braccia intorno
anche se l’intero universo dispiega le sue braccia per abbracciarti
Anche se la galassia ci mette due braccia di suo per stringerti
No non ho dormito stanotte
Serie poliziesche di New York in lingua francese
Algerino TV tutta solitudine nelle banlieues
Film d’avventura spagnoli degli anni settanta
Svuotare nuovi rifiuti nel sublime dove peschiamo
Come Halloween democratizza la parrucca di Cleopatra
Cade su una zucca i miei capelli castani

Thunder & Lightning

Masterpieces Unite!

Come gli sbrinatori del lunotto posteriore disposti in strisce di nastro adesivo
poi spogliati lasciando i fili come strisce
sfilate da una bandiera, molti ponti di lampadine illuminate
erano i ponti reali.

Abbiamo camminato intorno alle ringhiere
contavamo le scialuppe di salvataggio segnate sul ponte
dove la corda veniva librata con il gomito
da uomini che dicevano: “Questo non è da uomini!”

Oh sì? E’ come andare a caccia con tua zia! nel parco!
I cavalli dei tuoi eroi si appostano in modi assurdi
salendo nel tempo e cresciuti oltre solo dagli alberi.

Dall’usato al negozio di costumi
le tue impronte cucite in una passeggiata storica.
In prigione, scherzando
due bicchieri di champagne nell’armadio, niente champagne…

Tutte le cose chiuse
in uno stivale di ghiaccio come uno stivale della polizia su un ramo che cresce

Perché se non si toglie
la scheggia entra nel sangue e va al cuore
che scoppia al pensiero:
Paris! Il venditore di forniture mediche fissa…

.