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Apocalypse PoetsDi Beauchesne, Nicholas
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Gli Apocalypse Poets (o Apocalyptics) erano una rete di scrittori britannici incentrati sul movimento poetico dell’Apocalisse, in gran parte dimenticato. La poesia apocalittica, ispirata alla nozione di Surrealismo spogliato del suo automatismo, fu una reazione al dominio poetico della Generazione Auden durante gli anni ’30. Esteticamente, l’apocalitticismo si occupava di immagini da incubo, si impegnava con la mitologia e meditava sulla guerra. Politicamente, tendeva all’anarchismo.
I poeti Henry Treece (1912-1966) e J. F. Hendry (1912-1986) si conobbero mentre collaboravano alla rivista letteraria Seven. Svilupparono un manifesto apocalittico nel 1938 in collaborazione con Dorian Cooke (1916-2005). L’anno seguente, Treece e Hendry curarono un’antologia di poesia intitolata The New Apocalypse (1939). In seguito antologizzarono altre due raccolte di poesia apocalittica: The White Horseman (1941) e The Crown and the Sickle (1943). Nel momento in cui The Crown and the Sickle vide la pubblicazione, il movimento dell’Apocalisse aveva perso molto del suo slancio e, insieme ad un altro movimento di breve durata, il Personalismo, fu sussunto sotto un emergente Nuovo Romanticismo.