Tenochtitlan – La capitale azteca
Tenochtitlan era la capitale della civiltà azteca, situata su un isolotto rialzato nella parte occidentale del poco profondo lago Texcoco, che è ora la parte storica dell’attuale Città del Messico.
L’altepetl (città) fu fondata dai Mexica, un popolo indigeno di lingua nahuatl della Valle del Messico, che entrò nel Bacino del Messico dopo il declino della civiltà tolteca. Adiacente a Tenochtitlan, un gruppo dissidente fondò anche l’altepetl del Messico-Tlatelolco (“Luogo del tumulo di terra sferico”) con una propria stirpe dinastica.
Secondo la mitologia, i Mexica erano alla ricerca di una casa destinata, dove “un’aquila con un serpente nel becco, appollaiata su un cactus fico d’India”. Arrivati al lago Texcoco, persuasero il re di Culhuacan, una piccola città-stato, a permettere loro di stabilirsi su un pezzo di terra relativamente sterile chiamato Chapultepec (Chapoltepēc, “nella collina delle cavallette”).
I Mexica avrebbero sacrificato una delle figlie dei governanti Culhuacan, scorticandone la pelle, su ordine del loro dio Xipe Totec. Questo portò i Culhuacan ad attaccare i Mexica, spingendoli al rifugio di un’isola sterile “tra i frutti del cactus del fico d’India”, dove fondarono la loro nuova città nell’anno “ōme calli” intorno al 1325-1345 d.C.
I Mexica trasformarono l’isola utilizzando il sistema chinampa, creando piccole aree rettangolari di terra fertile coltivabile per far crescere le colture sui fondali poco profondi del lago.
L’insediamento crebbe rapidamente in una città-stato, formando parte della Triplice Alleanza di Tenochtitlan, Texcoco e Tlacopan. Tenochtitlan sarebbe emersa come la potenza dominante e i governanti de facto dell’alleanza, conquistando le città-stato adiacenti e creando un impero che si basava su un sistema di tributi imperiali.
Tenochtitlan era disposta in modo simmetrico, divisa in quattro zone che coprono un’area di 3212 acri. Ogni zona conteneva 20 calpulli (quartieri), attraversati da tlaxilcalli (strade) che si collegavano a grandi strade che portavano alla terraferma. All’interno di ogni calpulli c’era un tiyanquiztli (mercato) centrale, insieme alle varie abitazioni e ai luoghi d’industria dei tessitori, scultori e vasai.
Al centro di Tenochtitlan c’era un complesso cerimoniale contenente edifici pubblici, templi e palazzi, tra cui: il Templo Mayor, che era dedicato alla divinità patrona azteca Huitzilopochtli e al dio della pioggia Tlaloc; il tempio di Quetzalcoatl; il tlachtli (campo da gioco della palla) con lo tzompantli o rastrelliera dei teschi; il Tempio del Sole, che era dedicato a Tonatiuh; la Casa dell’Aquila, che era associata ai guerrieri e all’antico potere dei governanti; le piattaforme per il sacrificio gladiatorio; e alcuni templi minori.
Al momento dell’arrivo dei conquistadores spagnoli nel 1519, la città era al suo apice, con una popolazione stimata tra i 200.000-400.000 abitanti. Gli abitanti di Tenochtitlan furono presto esposti a malattie alle quali non avevano alcuna immunità, devastando la popolazione, con stime che indicano che più del 50% della popolazione della regione soccombette al vaiolo.
I conquistadores spagnoli, aiutati da un’alleanza di tribù indigene ed ex città-stato tributarie, assediarono Tenochtitlan per 93 giorni, finché i Mexica si arresero il 13 agosto 1521, segnando l’inizio dell’egemonia spagnola nel Messico centrale.
Immagine di testa – Pittura del centro cerimoniale di Tenochtitlan – Credito immagine: Gary Todd – Pubblico dominio