Zoonotic Ancylostomiasis: An Update of a Continually Neglected Zoonosis

Le infezioni da anchilostomi sono classificate come le più impattanti tra le infezioni umane da elminti trasmessi dal suolo (STH), causando un carico di malattia di ∼4 milioni di anni di vita corretti per la disabilità, con una prevalenza globale di 406-480 milioni di infezioni. Fino a una decina di anni fa, le indagini epidemiologiche presupponevano in gran parte Necator americanus e Ancylostoma duodenale come le specie di anchilostomi umani rilevanti implicati nel contribuire all’anemia da carenza di ferro. Questa ipotesi si basava sulla morfologia indistinguibile delle uova di Ancylostoma spp. nelle feci e l’assenza di consapevolezza di una terza specie di anchilostoma zoonotica, Ancylostoma ceylanicum. L’uso esteso di test diagnostici molecolari per differenziare le infezioni da specie di anchilostoma durante le indagini STH ha ora implicato A. ceylanicum, un anchilostoma predominante dei cani in Asia, come la seconda specie di anchilostoma più comune che infetta gli esseri umani nel sud-est asiatico e nel Pacifico. Nonostante questo, con l’eccezione di sporadiche segnalazioni di casi, c’è una scarsità di dati disponibili sull’impatto di questa zoonosi emergente sulla salute umana a livello di popolazione. Questa situazione sfida anche il paradigma attuale, rendendo necessario un approccio One Health al controllo dell’anchilostoma nelle popolazioni in cui questa zoonosi è endemica. Qui, abbiamo riassunto gli studi di ricerca disponibili e i rapporti sui casi di infezioni umane da A. ceylanicum nel sud-est asiatico e nel Pacifico dopo il 2013 utilizzando un approccio di revisione sistematica. Abbiamo riassunto otto articoli di ricerca e cinque casi clinici, evidenziando l’importanza di future indagini approfondite sulle infezioni zoonotiche da A. ceylanicum utilizzando strumenti diagnostici sensibili e convenienti.