Top 10 delle canzoni dei Blur
Molto british, molto anni 90. Per gentile concessione del Brooklyn Reader
Prima della carriera solista di Damon Albarn, prima ancora dei Gorillaz, c’erano i Blur, la popolare band inglese che ha contribuito a rivoluzionare il movimento “Britpop”. Hanno guadagnato notorietà negli anni ’90 attraverso una faida con il gruppo Britpop Oasis (ma Liam e Noel Gallagher sono degli idioti, #teamblur è la strada da seguire). Come amante di tutto ciò che è britannico, era naturale che mi appassionassi ai Blur durante il liceo (sono noto per aver detto che il mio unico rimpianto nella vita è stato quello di non essere nato prima per poter sperimentare i Blur nel loro primo periodo degli anni ’90). Mentre i Blur non hanno mai veramente guadagnato la popolarità in America che avevano nel Regno Unito (e che meritavano così giustamente!), sono stati ancora grandi contribuenti al movimento indie rock sia in Gran Bretagna che in tutto il mondo. Così, ecco la mia personale (parziale) opinione delle 10 migliori canzoni dei Blur…
- Lonesome Street
Devo includere questa; nuovo album e tutto il resto. Detto questo, questa è una canzone davvero bella – ci sono alcuni stili musicali davvero interessanti in questa. E’ molto più funky e forse più matura e meno ridicola di alcune delle loro prime cose (e tipo, sono passati 12 anni dal loro ultimo album quindi la maturità è probabilmente naturale).
- Charmless Man
Un gioco su “This Charming Man” degli Smith (ugh e io pensavo di non poter amare di più i Blur!!!), questa canzone è fantastica. La premessa è fondamentalmente un aneddoto dell’archetipo del ricco stronzo (“Si muove in cerchi di amici che fanno solo finta di piacergli/He fa lo stesso con loro e quando metti tutto insieme/Ecco il modello dell’uomo senza fascino”-ouch). Una vera canzone dal suono felice nonostante l’argomento deprimente.
- There’s No Other Way
Questa canzone è il classico Blur con melodie orecchiabili e voci in levare. Se non hai mai ascoltato i Blur prima, questo sarebbe un buon inizio.
- She’s So High
Questa è meno nello spettro del pop rispetto alle due canzoni precedenti, ma è comunque fantastica di suo. Alla fine degli anni ’90, i Blur si allontanarono dal classico Britpop per includere influenze da una varietà di generi, incluso il gospel e la musica elettronica. Questo segna più o meno l’inizio di quella transizione (e se volete un’altra canzone rappresentativa che non è in questa lista, guardate “Tender”).
- Country House
Torna alla roba poppeggiante. Questa era la mia canzone preferita dei Blur quando mi sono avvicinato a loro, e i temi sono abbastanza simili a “Charmless Man” anche se un po’ meno appuntiti. Molto orecchiabile.
- End of a Century
Amo questa canzone così tanto (questo non dice molto perché amo tutte queste canzoni ma comunque, questa è particolarmente grande). Ridicolizza la monotonia delle relazioni dopo la fase romantica (infatti, la prima riga “There’s ants in the carpet” è un riferimento a un’infestazione di formiche che Albarn ha dovuto gestire con la sua ragazza di allora). Niente musica strana per questa ragazzi, mi dispiace.
- Parklife
Questa canzone è così strana. L’attore Phil Daniels ha narrato le parti parlate della canzone, con il ritornello cantato dalla band. E’ orecchiabile come l’inferno e ha vinto il Best British Single ai BRIT Awards del 1995 (qualunque cosa significhi). Sempre sul lato lol, Liam e Noel Gallagher hanno preso in giro questa canzone cantandola da ubriachi e sostituendo “park” con alcune, ahh, parole meno carine (sotto)
https://www.youtube.com/watch?v=FqAT2F2kNKc
- This Is a Low
“This Is a Low” è un’altra canzone lenta che accentua davvero il talento canoro di Albarn (che potresti non sapere che esiste solo ascoltando, diciamo, Girls and Boys). È bella e un po’ ossessionante pur essendo “pop”, e penso che sia una delle migliori canzoni dei Blur di sempre.
- Girls and Boys
So classic Britpop. Forse non così maturo come alcune delle loro altre cose, ma questa canzone è dannatamente orecchiabile e così lontana da ciò che la band è diventata da allora, il che la rende molto meglio (e un video musicale così strano). Inoltre penso che i fratelli Gallagher si siano lamentati molte volte di quanto sia fastidiosa (il che fa sorgere la domanda: “Wonderwall” non lo è?).
- Coffee and TV
Questa canzone è la mia preferita in assoluto dei Blur (e non solo perché amo la combinazione di caffè e TV). È stata scritta dal chitarrista Graham Coxon (invece di Albarn, il tipico autore), e descrive la lotta di Coxon con l’alcolismo. L’argomento, così come le melodie, rende il pezzo adorabile ma malinconico. Inoltre, il video musicale di un cartone di latte animato alla ricerca di Coxon è così carino che fa male.