Caratterizzazione dell’apitossina (veleno d’api) e trattamento dei suoi principi attivi per applicazioni farmaceutiche.

Un progetto di dottorato multidisciplinare è offerto alla Scuola di Ingegneria Chimica, Università di Birmingham, con l’obiettivo di caratterizzare l’apitossina (veleno d’api) e sviluppare metodi per la sua raccolta e trattamento in applicazioni cosmetiche e farmaceutiche.
Le api sono fondamentali per la resilienza agricola e la sicurezza alimentare perché la produzione di cibo dipende dall’impollinazione. Inoltre, l’apicoltura presenta una serie di sottoprodotti a valore aggiunto come il veleno delle api, il polline, il miele, la pappa reale. In particolare, il veleno delle api (apitossina) è stato ampiamente utilizzato nell’industria cosmetica, nelle applicazioni farmaceutiche (antimicrobico, desensibilizzazione allergica, trattamento di malattie, artrite reumatoide ecc.
L’apitossina consiste nell’88% di acqua e il restante 12% contiene sostanze attive. Queste includono peptidi, enzimi, ammine attive, zuccheri, lipidi e aminoacidi. La melittina, un polipeptide che costituisce la maggior parte del peso secco del veleno d’api, è un promettente agente antinfiammatorio con effetti terapeutici riportati contro diverse malattie infiammatorie tra cui infiammazione della pelle, neuroinfiammazione, aterosclerosi, artrite, infiammazione epatica, antibatterica, antivirale e inibizione della crescita cellulare. Recenti ricerche hanno dimostrato il suo effetto sull’apoptosi di diverse linee cellulari di cancro e l’uso di nano-particelle per la consegna sicura ed efficace della melittina contro l’HIV. La fosfolipasi A2 presenta un potenziale immunogenico, un’azione antibatterica e anticoagulante. Altri componenti che sono presenti nell’apitossina non sono stati completamente caratterizzati o studiati, specialmente per quanto riguarda la loro efficacia antimicrobica e il trattamento delle infezioni.
Inoltre, la raccolta e la lavorazione dell’apitossina comportano un’estesa essiccazione che induce una significativa degradazione della qualità e la perdita di frazioni volatili, le cui proprietà sono sconosciute. Il veleno delle api deve essere ulteriormente caratterizzato per comprendere la sua composizione completa e le proprietà dei componenti. Oggi, nuovi materiali e tecnologie possono essere impiegati per far progredire la raccolta dell’apitossina e/o dei singoli componenti e la consegna in formulazioni farmaceutiche e cosmetiche.
Gli obiettivi di questo progetto saranno: (i) ottimizzare la raccolta e la procedura di lavorazione dell’apitossina, compresa la sua completa comprensione della composizione e della variabilità (ii) applicare approcci sistemici per esplorare l’efficacia dei componenti esistenti e nuovi contro le infezioni (iii) applicare strumenti di ingegneria di bioprocesso per sviluppare formulazioni farmaceutiche e cosmetiche per l’incapsulamento e la consegna dell’apitossina su misura per il sito di consegna (interno, trauma, ferite ecc.) e l’applicazione (antibatterica, antifungina, biofilm ecc.).
Il progetto sarà altamente multidisciplinare. La ricerca è incentrata sull’intersezione tra ingegneria chimica, formulazione, scienze dei materiali e scienze biologiche.
Le richieste di informazioni formali devono essere indirizzate a: Dr Kostas Gkatzionis:

I candidati richiedono un 2:1 o superiore in un’area tematica correlata.